2 Luglio 2025
Teatro Romano
Time: 20:30
Venue: Siracusa

ARCHIMEDE
di Costanza Di Quattro
con Mario Incudine
regia Alessio Pizzech
musiche dal vivo Antonio Vasta
produzione Centro Teatrale Bresciano, La Contrada Teatro Stabile di Trieste, ASC Production
ingegenre del suono Pino Ricosta
luci Giuseppe Fustaino

212 a.C. Siamo in Sicilia, Siracusa è assediata dall’esercito romano. Nella notte, un giovane legionario si introduce nella casa del matematico Archimede: è pronto a ucciderlo. Prima che il colpo venga inferto e il destino si compia, Archimede ha il tempo di ripercorrere per noi la sua esistenza, in un soliloquio in cui ci fa attraversare i dolori e le soddisfazioni di un uomo che ha dedicato la vita alla scienza.

Scopriamo così che, nonostante la sua fama, è un uomo solitario: ha sacrificato ogni cosa per seguire il suo cammino di ricerca. La sua è una lotta contro l’ignoranza di chi non comprende la grandezza delle sue scoperte, e lui stesso si trova a vivere una vita di grande solitudine, sospesa tra la genialità e la follia.

Nel testo di Costanza Di Quattro, in un alternarsi di leggende e verità, Archimede è protagonista di un monologo che riflette sul mondo e sulla distanza incolmabile tra chi cerca giustizia e chi si nasconde dietro ipocrisie e ambiguità. Mentre i romani, con la forza, schiacciano Siracusa, lui rimane ancorato alle sue idee, cercando di comprendere il senso di un’esistenza che, pur segnata dalla grandezza, è anche punteggiata dalla solitudine e dall’incomprensione. La sua visione scientifica è un riflesso della sua lotta interiore: il desiderio di fare giustizia, di comprendere le leggi della natura, si scontra con l’incapacità di essere accolto e compreso dal mondo che lo circonda.

Mario Incudine è il protagonista di questo emozionante spettacolo. Con la sua carica ed energia, recita e canta sul palcoscenico – sostenuto dalla musica dal vivo del bravissimo Antonio Vasta – per raccontarci la storia di un uomo divenuto immortale.

Un invito a riflettere sulle sfide di chi è diverso, di chi, come Archimede, cerca di guardare oltre e spingersi verso l’ignoto. Un uomo che ha trasformato la solitudine in uno strumento di conoscenza e che, anche nell’ombra della morte, lascia un’eredità che trascende la sua epoca.

Archimede non è solo un inventore, ma un simbolo della lotta tra il genio e la mediocrità, tra il desiderio di giustizia e l’ipocrisia del mondo.